Fiume Latte di Varenna |
Villa Monastero di Varenna |
Varenna e censita come villagio di pescatori a partire dal 769, si alleò nell'epoca delle guerre tra Como e Milano ai milanesi, accolse i profughi dell'Isola Comacina dopo la distruzione del 1169, a sua volta devastata dai comaschi, ancora oggi si celebra la festa di S.Giovanni dei "lumaghitt" per ricordare l'evento.
Varenna contende a Bellagio lo scettro di borgo più bello del Lario, il suo gioiello è indubbiamente
" Villa Monastero" circondata dal suo giardino botanico che si estende per 2 chilometri fino ad un altro fenomeno naturale il Fiume Latte", da non perdere la romantica passeggiata lungolago detta degli "Innamorati".
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Villa Monastero |
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Varenna Fiume Latte di Varenna |
Don Lauro Consonni ( 1934/2017), insegnante di religione al Liceo Classico di Lecco fu prevosto di Varenna dal 1977/ 2007 per trent' anni , letterato, storico,ha scritto numerosi testi su Varenna.
Importante sottolineare dal punto di visto storico, culturale , turistico, la sua ricerca sui famigliari di Alessandro Manzoni , "I Blondel a Varenna".
Inizia testualmente Don Lauro scrivendo: chi avesse conoscenza del paese sa che nel 800 le ville di un certo livello si potevano contare sulle dita di una mano,anche Wagner ha cercato casa a Varenna, citando lo storico varennese Adami.
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Don Lauro Consonni |
Manzoni sposa Enrichetta Blondel nel 1808, con un rito civile, il padre era Luigi Blondel, domiciliato a Casirate d'Adda era pastore Calvinista proveniente dal Vallese, il fratello Enrico sposa la nobildonna milanese Louise Maumary.
Con l'eredità di Enrichetta Blondel dopo la morte del padre 1813, Manzoni acquista la casa di via Moroni dove abitò fino alla morte 1873,quindi la casa era dei Blonde( salvata dalla demolizione nel 1875 dall'acquisto del Conte Bernardo Arnaboldi, oggi Museo Manzoniano( documenti archivio Bruno Porro).
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Enrichetta Blondel e Alessandro Manzoni |
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Casa di Manzoni, oggi museo Manzoniano |
Nel 1812 nasce Giulia la primogenita di Manzoni che sposa nel 1831 Massimo d'Azelio( 1798/ 1866) politico, stosico,pittore, purtroppo muore nel 1834.D'Azelio sposa in seconde nozze nel 1835 Louise Maurmay vedova di Enrico Blondel, zio di Giulia e fratello di Enrichetta Blondel.
D'Azelio residente a Casirate d'Adda, ma con la villa di vacanza a Loveno di Menaggio, nella lettera del
13 .07.1839, da Bellano afferma di essere andato a Varenna per incontrare la cognata Carolina Maurmary vedova Seufferheld, sorella di Louise nella sua villa di Fiumelatte, parando anche dei cugini.
La data sicura dell'acquisto di villa Monastero da parte della Carolina Maumary è del 1869 ma è possibile che abitasse da qualche decennio prima, il salotto di Carolina di Villa Monastero di Varenna, diviene uno dei luoghi più frequentati dalla nobiltà italiana ed internazionale.
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Louise Maumary |
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Massimo D'Azelio |
Quando D'Azelio parlava dei cugini, sostiene Don Lauro con una certa sicurezza che a Varenna abitava il cugino Ippolito Blondel varennese, in base ai documenti di battesimo, risulta domiciliato a Fiumelatte, l'Adami conferma che la casa D'Ippolito fosse chiamata lo "stallazzo", il luogo dove alloggiavano i passaggeri nel tragitto da Milano a Sondrio.
Dagli archivi della parrocchia di S.Antonio Nuovo a Trieste, oggi S.Antonio Taumaturgo, Ippolito Blondel risulta avere le seguenti generalità:
figlio di Giovanni Francesco Blondel e donna Giuseppina Dorry, residente a Trieste di professione commerciante e di religione protestante, il 15 .01.1838 sposa Carolina Pirzio Arnaboldi.
La genealogia dei Blondel sembra confermare che Giovanni Francesco padre di Ippolito sia il fratello del padre di Enrichetta Luigi Blondel entambi nati alla fine del 700, di conseguenza cugino della prima moglie di Manzoni "Enrichetta Blondel".
I dati sono Confermati dagli atti di Battesimo della Prepositurale di S.Giorgio in Varenna, dove risulta che Ippolito Blondel coniugato a Trieste con Carolina P.Arnaboldi, milanese di S.Babila, pur essendo protestante fece battezzare con rito cattolico i tre figli : Pietro Angelo Eduardo 28.12.1838, Enrico Giuseppe Francesco 04.02.1840, Antonio Emilio 18.07.41.
Don Lauro si domanda perchè Ippolito con una attività di commerciante a Trieste, abbandona questa città per trasfrirsi a Varenna, formulando due ipotesi, un' improvvisa ricchezza, o una grande povertà tale da commuovere Carolina Maumaty ad usare la carità dell'accoglienza.
La ricerca di Don Lauro Consonni si conclude a Varenna nel gennaio 2007 con la speranza di aver offerto un contributo per la conoscenza della villa Monastero nel 800.
Scoperto nei documenti di Casa Arnaboldi un prezioso testamento di Clotilde Arnaboldi, datato 1851 che lascia un eredità ai fratelli, ma con un legato a favore della sorella Teresa Arnaboldi in Pirzio, madre di Carolina Arnaboldi P. sposata con Ippolito Blondel (vedovo), una somma considerevole ai suoi pronipoti allora minorenni.
Testamento di Clotilde Arnaboldi 1951.
Regno D'Italia Regnando S.M, Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per il volere della Nazione.
La defunta Clotilde Arnaboldi fu Carlo con il suo testamento del 26 luglio 1851.
1851-Testamento di Clotilde Arnaboldi, legato a favore di Ippolito Blondel e pronipoti sposato con Carolina Arnaboldi |
Quietanza 1863 |
Con questo testamento si risolve la domanda di Don Lauro:
Ippolito si è trovato come riportato nel testamento vedovo di Carolina Arnaboldi, con tre figli minorenni, commerciante a Trieste, si ipotizza non senza poche difficoltà.
Con l'eredità della nobile donna Clotide Arnaboldi 1851, è rientrato nella sua amata Varenna dove ha allevato i suoi figli senza problemi economici.
Ringazio Don Lauro per la sua preziosissima ricerca storica, sperando di aver consolidato la radice di villa Monastero" I Blondel a Varenna".
Sono il pittore Bruno Porro, non solo pittore innamorato delle meraviglie del nostro amato Lario, ma collezzionista di documenti storici del lago.
Il mio archivio comprende documenti inediti, provenienti dalla biblioteca del Castello di Carimate, dispersa nel dopoguerra, proprietario il compianto Senatore del Regno, conte Bernardo Arnaboldi Gazzaniga(1847/1918) che acquistò la casa di Alessandro Manzoni salvandola dalla distruzione nel 1875, oggi MuseoManzoniano di Milano. I miei documenti sono a disposizione gratuita per studiosi.
email- porrobruno51@gmail.com.
tel- 031 770471
Vedi i miei Blog corrispettivi :
2018-28- Isola Comacina
2018 -39- Torno(Como)
Grazie
Bruno Porro.
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