ll pittore Bruno Porro, ha rivisitato opere primarie che hanno rinnovato l'arte della pittura italiana, nell'intento personale di studiare e capire a fondo i grandi Maestri, inutile sottolineare ogni confronto, è solo un arricchimento, un piccolo omaggio di un piccolo discepolo.
Lo spunto nasce da una mostra che Porro terrà alla fine di Ottobre 28- 29-30-31-1 novembre 2022, nell 'Oratorio di Santo Stefano di Lentate sul Seveso.
L'oratorio fu fondato nel 1369, dal conte Stefano Porro, signore di Lentate, tesoriere alla corte di Galeazzo Visconti (1360). L'mperatore Carlo VI di Boemia nel 1368 lo nominò Conte Palatino, per l'occasione decise di fondare l'Oratorio. La Cappella Gentilizia dei Porro, è decorata con affreschi di scuola Giottesca, un' immensa testimonianza della pittura lombarda, segnata da una compostezza classica da audaci soluzioni spaziali e da un raffinato tessuto cromatico, attribuito a Anovelo da Imbonate, gli affreschi del Maestro di Lentate narrano la vicenda della traslazione delle reliquie del Martire Santo Stefano con un linguaggio schematico di figure, ritmi lineari e valori tridimensionali che esprimono la linea dominante della pittura milanese coeva agli affreschi degli Oratori Briantei, e con le miniature dei codici prodotti per la corte Viscontea. In questo scrigno di Lentate la nobile famiglia Porro fonda nel XIV sec. L'Oratorio di Mocchirolo, affrescato da Pecino da Nova di scuola Giottesca, in cui si ammira la prova più alta in lombardia del Gotico Padano. Nel 1949 gli affreschi furono rimossi con la tecnica dello srappo e trasferiti nella Pinacoteca Di Brera (Mi),la cappella di Mocchirolo fu restaurata nel 2000.
Rivisitazione del pittore Bruno Porro, della Cappella Porro di Lentate sul Seveso, acrilico su tela di cm 100 x 100 datato 2022.
Cronaca delle radici del rinnovamento artistico italiano, sul finire del Duecento, nasce una nuova concezzione artistica creata da : Cimabue a Firenze, Cavallini a Roma e Duccio a Siena, che preparono la rivoluzione artistca del Trecento con Giotto e la sua scuola Senese.
Cimabue (1240-1303). Innovatore della pittura italiana, si staccò dalle primitive figure Bizzantine, creando opere realistiche dotate di umanità e vigore, la tradizione lo vuole come maestro di Giotto. Dante lo cita nel Purgatorio (XI 93-96) "Credette Cimabue ne la pittura tener lo capo, e ora a Giotto il grido, si che la fama di colui è scura .La sua più antica opera che ci è pervenuta è il Crocifisso di San Damiano in Arezzo, capolavoro attestato dal Toesca, che rispecchia ancora i canoni bizzantini, pur trasparendo un dramma aspro, all'isegna di un maggior espressionismo,che sembra murato dentro la sua immensa mole ( cm 336 x 267), datato. 1268-1271.
Rivisitazione di Bruno Porro-Crocifisso di San Damiano Arezzo-acrilico su tela cm 70 x 50-2022
Riv... Volto del Crocifisso di San Damiano in Arezzo-acrilico su tela cm 60 x 50-2022
Il capolavoro di Cimabue è la Madonna in Maestà, Basilca Inferiore di Assisi, con SanFrancesco affresco ( cm 320 x340) databile 1285-1288. Un analisi recente di Luciano Bellosi (2004) ha stabilito che la Maestà ha anticipato gli affreschi della Bsilica Superiore d'Assisi, San Francesco dipinto sulla destra, risulta ritoccato numerose volte.
Arma, simbolo araldico dei conti Porro.
Compianto delle Pie Donne
Il conte Porro Stefano, consegna a Santo Stefano la Cappella Porro 1369 , Oratorio di Santo Stefano Lentate sul Seveso , affresco di scuola Giottesca , attibuito ad Anovelo da Imbonate. Riv.. acquarello su carta, cm 70 x 50-2022.
Mala tempora currunt... per l'Oratorio di Santo Stefano, costruito dal conte Porro Stefano
RispondiElimina