sabato 11 febbraio 2023

 2023 n. 2 - PERCORSO, ACQUARELLATO,  DELLA CERCHIA DEI NAVIGLI MILANESI.



Sono il pittore Bruno Porro , dopo il mio primo  reportage sulla vecchia Milano, Navigli, Seveso, Laghetto di Santo Stefano, ho realizzato un secondo blog dal titolo "PERCORSO AQUARELLATO  DELLA CERCHIA DEI NAVIGLI MILANESI.

Inizio con un piccolo excursus storico sulla Cerchia dei Navigli, primario fossato difensivo medioevale di Milano, a partire dal 1156, trasformato  in Naviglio nella sua parte sud-est  tra il 1387 e il 1469 canale  navigabile, lungo 6,5 chilometri e largo 9 metri nella parte navigabile (Navigium-Navigabile), voluto  dai Visconti e dagli Sforza. L'unica parte della Cerchia dei Navigli che rimase fossato non navigabile fu quella verso il Castello Sforzesco, il tratto nord ovest, il ramo di San Gerolamo e il Naviglio morto. L'immissario era il canale la Martesana realizzato da Ludovico il Moro nel 1471 che portava l'acqua dell' Adda fino a nord -est di Milano, confluendo con il fiume Seveso nella zona della "Cassina de Pomm"( Melchiore Gioia). La Martesana  iniziava il suo percorso verso  San Marco, dove formava un laghetto, e cambiava il nome in Naviglio di San Marco. (interrato nel 1929).  Gli emissari erano il Naviglio Vallone che confluiva nella Darsena di PortaTicinese , e un canale scolmatore che scaricava nella Vettabia .. 


Laghetto di Santo Stefano, il cuore dei navigli interrato nel 1857.



           Percorso acquarellato della Cerchia dei Navigli.

Cassina de Pomm


La Cassina de Pomm. Rivisitazione , incisione del 1808.


La Cassina de Pomm. 1900.



La Cassina dei Pomm, 2000 .(in via Melchiore Gioia) dove il fiume Seveso entrava a Milano.            Francesco Sforza nel 1471 portò le acque del canale Martesana a Milano dal fiume Adda, che confluiva con il Seveso alla Cassina de Pomm. La cascina,  prendeva il nome dal frutteto di mele, creato da Francesco Sforza. Nel cinquecento era abitata dalla nobile famiglia dei Marino, una loro figlia ispirò ad  Alessandro Manzoni, il personaggio della "Monaca di Monza".



Ponte delle Gabelle

Ponte delle Gabelle. Era la prima opera Muraria che incontrava il Naviglio dalla Cassina de Pomm, dopo la costruzione delle mura spagnole1560, era il punto dove si pagavano le gabelle, il dazio, su barche e merci trasportate.


                                                            Conca dell'Incoronata


Conca dell'Incoronata.
La conca  prende il nome dalla vicina Chiesa dell'Incoronata  a poca distanza dal Ponte delle Gabelle, che si vede sullo sfondo, situata all' interno delle mura spagnole, la chiusa fu ideata  da Leonardo, su richiesta  di Ludovico il Moro.


                                                            Il Naviglio di San Marco





San Marco.  Dopo il ponte delle Gabelle il Naviglio Martesana, raggiungeva la chiesa di San Marco, da quel tratto cambiava il nome e diventava il Naviglio di San Marco. Formava un laghetto, dotato di chiuse per superare i dislivelli, per i milanesi "Ul tumbun de San Marc", tristemente noto come ponte dei suicidi.


                                                               Ponte delle  Sirenette


Ponte delle Sirenette. Il vecchio ponte si trovava  in via Visconti di Vimodrone,  lungo la Cerchia dei Navigli, dopo l'interramento (1930) è stato spostato all'interno di Parco Sempione. La tradizione vuole che i giovani milanesi usavano toccare i seni delle sirenette come rito propiziatorio, le sirenette  venivano chiamate  "i sorei del punt di ciap".




                                             Naviglio di Porta Ticinese

.

 Porta Ticinese, datata 1814-15 fu progettata da Luigi Cagnola in stile Neoclassico. Venne posta a cavallo del fossato scolmatore della darsena del Naviglio Grande , per controllare il pagamento del dazio per chi entrava in città, vi fu posta l'iscrizione "paci populorum sospitae-alla pace liberatrice dei popoli". Per i Milanesi "Porta Cicca-Porta piccola" derivazione  dallo spagnolo "Chica


 


                                                            Vicolo dei Lavandai  




Naviglio Grande , Vicolo dei  Lavandai. Prende il nome da un lavatoio pubblico, per i milanesi Vicul de Bugandee ( da bugada, bucato), il nome Lavandai era dato da una Confraternita milanese di lavandai di sesso maschile che lavavano la biancheria delle famiglie ricche, raccogliendola in gerle che trasportavano a spalla nel vicolo, vennero sostituiti dalle lavandaie dagli anni cinquanta.                        E' uno dei vicoli più pittoreschi dei Navigli


                                                                     San Cristoforo




o. 


Alzaia Naviglio Grande, San Cristoforo (1192). Chi arrivava a Milano navigando  sul Naviglio, San Cristoforo era in aperta campagna, segnalava che mancavano pochi minuti all'attracco.               Secondo la legenda di Jacopo da Varagine, Cristoforo, era un gigante che si era posto al sevizio del demonio, in seguito convertito da un pio eremita, aiutava i bisognosi, un giorno traghettò un fanciullo che si rivelò come Cristo  profetizzando il suo martirio, si ipotizza che il suo nome significhi "Portatore di Cristo".                                                                                                                                              Oggi nella diocesi di Milano, è la Chiesa dove si svolge il maggior numero  di matrimoni all'anno. 


                                                                Naviglio Morto


Naviglio Morto. Era un tratto del Naviglio dell'antica Cerchia interna del 1156, che andava a rifornire il fossa del castello, ormai inutile fu chiuso e prese il nome di Naviglio Morto.



                                                    Chiesa e laghetto  di Sant' Eustorgio

Chiesa di Sant'Eustorgio. L'immagine mostra la facciata  di Sant' Eustorgio,  prima del restauro  del 1865.

Laghetto della di Chiesa di Sant' Eustorgio costruito nel 1211. Serviva  per l'attracco dei barconi  che trasportavano il marmo di Candoglia per il cantiere del Duomo di Milano, fu sostituito nel 1400 dal laghetto di Santo Stefano, molto più vicino al Duomo. 




Nel 1603  il laghetto di Sant'Eustorgio fu trasformato  in un vero e proprio porto per la città di Milano, la Darsena., primo 900.



                                                   Conca di Viarenna, Via Vallone.

                        Via Vallone

                       Ponte di Via Vallone



Conca di Viarenna, Via Vallone. Era il canale che collegava la Cerchia dei Navigli alla Darsena di Porta Ticinese, dal 400 l'invenzione tecnica delle conche di navigazione, in seguito perfezionata da Leonardo da Vinci,  riuscì  a risolvere i problemi del dislivello (metri 2) con il collegamento della Cerchia Interna, le imbarcazioni potevano arrivare fino al laghetto di Santo Stefano, a solo trecento metri dal Duomo.


                                                       Laghetto di Santo Stefano



Laghetto di Santo Stefano cuore dei Navigli milanesi. Finalizzato all'attracco dei barconi provenienti dai Navigli milanesi che trasportavano il marmo di Candoglia per il cantiere del Duomo di Milano. Nei primi anni i barconi si fermavano  nel Laghetto di Sant' Eustorgio, ma il trasporto via terra risultava estremamente lento e costoso, nel 1390,  venne realizzato il Laghetto di Santo Stefano, con inserimento di un'argano detto Falcone. I massi di marmo  riportavano la Scritta " Ad usum fabricae, ad uso della fabbrica del Duomo, permettendo l'esenzione dei dazi, che per i milanesi divenne  a U.F.O.(gratis).

Interrato nel 1857- Oggi Piazza Laghetto.


                                                              Naviglio Grande









I braconi del Naviglio Grande, chiamati dai milanesi  "i sabbiun"


Naviglio Grande.
Con l'entrata in vigore del divieto di navigazione, il canale perse per sempre la funzione di "Strada d'acqua",  l'ultimo barcone che navigò sul Naviglio Grande, il quale potava la sabbia ( i sabbiuni,120 tonnellate ) dalle cave dell'alto milanese entrò in  Darsena per l'ultima volta il 31 marzo 1979, per secoli aveva costruito Milano, trasportando diversi materiali , ed il marmo rosa delle cave di Candoglia, per la fabbrica del Duomo.

La copertura  di questi Navigli avvenne tra il 1929e il 1930, furono demoliti anche i numerosi mulini ad acqua, con la loro scomparsa si creò un anello di i strade che ne prese il posto e il nome, " La Cerchia dei Navigli Stradale". Il Podestà di Milano Marcello Visconti di Vimodrone dichiarò una spesa di  oltre 27 milioni di lire del 1930.





Darsena 1960.prima del divieto di navigazione 1979.



lavandaie




 
  
 

Spero che il mio modesto omaggio alla vecchia Milano, ai suoi Navigli sia gradito, in particolare ai milanesi,  personalmente  vorrei memorizzare , condividere, magari con un giorno della memoria, dedicato ai nostri ricordi che inesorabilmente  il tempo cancella, invito chi avesse delle vecchie foto a conservarle, per non  perdere le nostre radici . 

                                                                                                                                                             I miei dipinti sono a disposizione gratuita per mostre culturali, o per scopi benefici .



Bruno Porro

info. porrobruno51@gmail.com

cell. 3393653724.









Nessun commento:

Posta un commento