martedì 9 ottobre 2018

2018-34-Villa Balbianello, marchese Luigi Porro Lambertenghi.

Villa Balbianello.


Villa Balbianello,  sorge  sulla punta di Lavedo  che come una spada trafigge il cuore del Lario,offrendo un impareggiabile paesaggio paradisiaco "ha un aspetto rude quanto un lago scozzese"osservò Stendahl.
Dal 1988 è proprietà del FAI, fondo italiano per l'ambiente.





Villa Balbianello


 Alle sue spalle il Sacro Monte Lariano della Madonna del Soccorso, l'Abbazia dell'Acqua Fredda e più a monte l'Abbazia di S.Benedetto, dove echeggiano le cascate del torrente Perlana.

 

   

                                   Madonna del Soccorso o Dea Cerere..?

 


 




 Plinio il giovane in una lettera parla di un suo tempietto dedicato alla dea Cerere, proprio dove oggi sorge il Santuario della Vergine che fu chiamata  Madonna del Soccorso?
 



Madonna del Soccorso-Dea Cerere, dai chiari  lineamenti Celtici la Vergine non ha nessuna assomiglianza  con la Madonna palermitana del Soccorso,grossolanamente confuso il mattarello con un fascio di spighe di grano, che ornano anche la sua fronte, nessun demone, nessun putto.
 
 

Madonna palermitana del Soccorso che apparve ad un monaco nel 1300, regge nella mano un mattarello, ai  suoi piedi un demone, nelle sue vesti si rifugia un putto simbolo del popolo che chide soccorso.

 

 

Santuario Madonna del Soccorso





Abazia dell'Acqua Fredda

Abazia di S.Benedetto.

Lenno sul Golfo di Venere

Sul   lato nord  Lenno , che si apre con il Golfo di Venere con  una piccola insenatura " la Zoca dell' Oli " dove si coltiva l'olio di frantoio più a nord d'Europa, grazie al suo clima mite. La vista lariana arriva fino alla perla del lago " Bellagio" che riflette i suoi colori nelle verdi acque  illuminate  dal sole, o si disperde nelle fitte nebbie lariane.

                                                          Lenno  Golfo di Venere

                                                                    Bellagio


Isola Comacina

Nel lago in località di Ossuccio , un antico ospedale e ostello per i poveri viandanti comprende  la Chesetta di Santa Maria Maddalena, con il suo mirabile  campanile ,   romanico in stite Gotico-moresco in pietra, mirabile capolavoro lariano.
Davanti l'eroica Isola Comacina  la "Pompei del Lago" adagiata sulle acque,  riposa dopo secoli di guerre, in un alone surreale sembra sventolare  una simbolica bandiera di pace, la bianca Chiesetta di S.Giovanni.
Nella conca di Sala Comacina con  il suo pittoresco porto,antica  pieve dell'Isola Comacina che dominava con il suo possente castello l'inero bacino lariano, ospitò le navi dell'esercito longobardo del re Autari, che nel lontano 588 l'espugnò  per impossessandosi del suo immenso tesoro. Utari , sposò sua amata regina Teodolinda nel 589.
La leggenda narra, che Utari  morì  avvelenato nel 590 , si ipotizza per mano di Teodolinda, di conseguenza tutto l'oro della Basilica di Monza , non è altro che il bottino di guerra del re Utari.  



Sala Comacina



Isola Comacina

Isola- resti di S. Eufemia




S.Giovanni, Isola Comacina.




Campanile di Ossuccio











Campanile di Ossuccio


L'isola Comacina fu  ricostruita con una possente fortezza che dominò l'intero lago, proprietà di Milano, fu novamente distrutta durante la guerra decennale tra Como e Milano  dai comaschi, che chiesero aiuto al imperatore Barbarossa nel 1169, la distruzione fu totale, perfino le campane delle sue cinque chiese furono buttate nel lago.
Una leggenda narra che nel bacino dell'isola si sentono risuonare la antiche campane tocchi funesti che rabbrividiscono i lagheè( abitanti del lago) che dopo secoli, non hanno dimenticato la tragedia.


Lezzeno- I Sassi Grosgalli
 
Grotta azurra lariana





                                                       Lezzeno - il ponte del diavolo

Prima di villa Balbianello esisteva un antico monastero francescano, costruito su ruderi Celtici.
Poroprietà dei Giovio illustre famiglia decurionale di Como, originaria dell'Isola Comacina, ove nel secolo IX fondò un ospedale per poveri  e la  chiesa dedicata a S. Maddalena in Ospedaletto ad Ossuccio.
Gianbattista Giovio( 1748/ 1814), pubblicò raccolte di : storia, religione,politica, arte,  poesie, nel 1787, vendette al  Cardinale  Angelo Maria Durini (1725/1798) la villa di Balbiano, che venne ampliata con la costruzione del Balbianello.


Gianbattista Giovio

Cardinale Durini


Il Cardinale Durini era  un nemico acerrimo dei  francesi, che dopo l'armistizio di Cherasco 1798 erano arrivati a Milano, il Cardinale fuggì verso la Svizzera. La leggenda vuole che morì per un'ernia in seguito allo sforzo di trascinare un pesante tesoro d'oro.

 

2°Capitolo.


Erede fu il Nipote Luigi Porro Lambertenghi( 1780/ 1860)

Famoso patriota milanese, che aveva come segretario Silvio Pellico( 1789/ 1854), estremi oppositori degli austriaci, pubblicarono il " Conciliatore", giornale anti-austriaco, ed in seguito furono condannati, Pellico imprigionato nel carcere dello Spielberg, il conte fu esule per 20 anni onde evitare la pena di morte, si rifugiò in Francia.




Silvio Pellico

Conte Luigi Porro Lambertenghi



Il padre del Conte Luigi era il Marchese Giorgio Porro, feudatario di Asnago( Cermenate), i Porro possedevano numerosi feudi dal secolo XI in lombardia, risiedevano, nella splendida villa Porro documentata a partire dal cinquecento, il  primogenito non era Luigi ma il fratello il marchese Berardo Carlo Porro( 1770/ 1814).

Il destino sembra giocare con i persponaggi", perchè  il conte Beraedo sposò  Felicita Giovio( 1775/ 1849), figlia primogenita di Giovanbattista, venditore del Balbianello al Cardinale Durini.(erede il nipote Luigi Porro Lambertenghi, cognato di Felicita).
La marchesa Felicita Giovio Porro, era la regina dei salotti  nobili ottocenteschi di Como letterata,scrittrice, in un carteggio risultano dei versi a lei dedicati da UgoFoscolo, non è un caso che recentemente il Comune  ha dedicato alla marchesa una pagina del calendario del 2011," ritratto di Felicita".
Purtroppo una tragedia colpì Felicita , che vide morire di tifo il figlio Galeazzo di soli 17 anni ( 1821), e dopo due anni  il marito, disperata trasformò la chiesetta della villa in un mausoleo, si ipotizza che ordinò al Canova l'effige di Galeazzo.
 Felicita, presa dallo sconforto svendette il palazzo Porro, che dopo diverse compravendite  arrivò nelle mani  di un  immobiliare, che nel 1992, che rase al suolo tutto il complesso, per ricostruirlo exnovo, per un totale di 7000 metri quadri dei quali 3000 edificabili.


Ingresso Villa Porro

Complesso villa Porro


1992-VillaPorro giardino centenario 


                                             1992- demolizione della Villa Porro


                                 1992-Oratorio privato di Villa Porro




Una demolizione inrrecuperabile, una sciagura, una perdita storica, culturale, artistica, una radice lombarda strappata,  come tanti alberi del suo centenario giardino...............  

  






1 commento:

  1. Aggiornamento 2024 .
    Il mio reportage è una cronaca illustrata, da un pittore Laghè, verità nascoste da secoli bui, tra leggende e cronache, che risuonano nelle vallate, come rintocchi di campane, echeggianti nel nostro amato Lario.
    Gruppo : Help Bruno Porro, tutti possono iscriversi gratuitamente nel nome di un " Mondo pulito", nel nome di una "Pace Globale".
    cell..3393653724
    porrobruno51@gmail.com
    Grazie, Bruno Porro.

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